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Nome: Il Talento di Mr. Ripley
Anno: 2000
Regista: Anthony Minghella
Principali attori: Matt Damon, GwYneth Paltrow, Jude Law, Cate Blanchett, Philip Seymour Hoffman, Sergio Rubini, Herbert Greenleaf, Peter Smith-Kingsley, Alvin McCarron, Ivano Marescotti, Rosario Fiorello, Stefania Rocca, Beppe Fiorello,Sergio Rubini, Marco Quaglia,Renato Scarpa, Gianfranco Barra, Massimo Reale

Trama:
La storia è ambientata nell’Italia degli anni Cinquanta, impeccabilmente ricostruita dal punto di vista degli scenari e dei costumi, come pure a livello musicale. Il giovane Tom Ripley (Matt Damon) si barcamena facendo il cameriere o suonando a qualche party dell’upper class di Manhattan. Durante una di queste feste è scambiato erroneamente dal magnate Herbert Greenleaf per un compagno di college del figlio Dickie(Jude Law).

Quest’ultimo si è trasferito in Italia da un paio di anni e si rifiuta di tornare in patria. Per il padre ciò costituisce un cruccio, per questo propone al giovane Tom di recarsi in Italia, spesato, per convincere il figlio a tornare in patria. Ripley accetta e si trasferisce a Mongibello (luogo immaginario in cui si riconosce Ischia e, a tratti, Procida) sulla costiera Amalfitana dove riesce a conoscere Dickie, fidanzato con la miliardaria Marge Sherwood (Gwyneth Paltrow).

Dickie rappresenta tutto ciò che Tom ha sempre sognato: è ricco, affascinante, bellissimo ma anche volubile nei sentimenti, pronto a tradire alla prima occasione. Tom diventa un compagno inseparabile di Dickie e della sua fidanzata Marge, almeno fino a quando il giovane ricco si stanca del gioco, e per tutta risposta viene soppresso e letteralmente sostituito dal camaleontico Ripley.

Tom, infatti, s’innamora di Dickie e, vistosi ripudiato, lo uccide. A questo punto Ripley inizia un gioco pericoloso decidendo di prendere le sembianze del ricco miliardario, dando vita così ad una serie di situazioni sempre più complicate che, in viaggio tra Roma e Venezia, lo porteranno verso un (apparente) cul de sac. “Preferisco essere un altro qualcuno che un perfetto nessuno” spiegherà nell’epilogo prima di vedersi riflesso nello specchio senza riconoscersi.