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Graziella (1955)

Nome: Graziella
Principali attori: Maria Fiore,Tina Pica Jean Pierre Mochy

Trama:
Nella Napoli del 1821, Alphonse, un giovane poeta appartenente a una nobile famiglia francese, si avventura su una lampara con dei pescatori locali. Una tempesta li investe; riescono fortunosamente ad arrivare alle rive di Procida, dove il giovane viene accolto nella famiglia di Andrea, uno dei pescatori.

Qui incontra Graziella, giovane e bella ragazza con cui nasce subito un bel rapporto di amicizia, e si conquista la simpatia di tutta la famiglia ricomperando la barca andata distrutta. Una sera legge alcuni brani del romanzo Paolo e Virginia. Il racconto colpisce particolarmente Graziella, la quale sembra già averne vissuto le sorti. Il mattino seguente Alphonse, pressato dal console francese di fare ritorno a Parigi, promette a Graziella di tornare presto.

Durante l’assenza, Graziella prepara un corallo raffigurante la capanna dell’eremita, luogo dell’isola in cui avevano passato del tempo, da regalare ad Alphonse. Prega Andrea di portarlo al consolato francese e consegnarlo al giovane, che però è già partito. Afflitta dalla prolungata assenza, Graziella accetta con costernazione il fidanzamento col cugino Cecco. La vigilia della cerimonia i nonni si dirigono a Napoli per comperare i vestiti e vi incontrano Alphonse, appena arrivato, che fa ritorno coi due anziani a Procida. Qui la notizia sconcertante: Graziella è fuggita di casa. I tentativi di trovarla si rendono vani, finché Alphonse non vede il corallo su cui è raffigurata la capanna. Si dirige sul luogo e la trova. Lì si scambiano il reciproco amore, promettendosi di passare una vita felice insieme. Un nuovo intervento del console costringe Alphonse a tornare ancora in Francia dai genitori, che lo dissuadono dallo sposare una ragazza non appartenente allo stesso rango sociale e promettendogli che le sue poesie verranno pubblicate da un noto editore.

Graziella, nell’attesa resasi sempre più duratura, si consuma lentamente. Nessun dottore riesce ad individuare il male che sia mentalmente che fisicamente affligge la ragazza. All’estremo delle sue forze, Graziella scrive una lettera d’addio ad Alphonse, sostenendo che “morire non può essere peggio di vivere senza di lui”. Ricevuta la lettera, egli si precipita in tutta fretta in Italia. Al suo arrivo a Procida lo accoglie un insolito silenzio, rotto solo dal tocco delle campane della chiesa. L’angelo che viene accompagnato in cielo dal corteo è l’amata Graziella.